I Cybo-Malaspina e Alberico I

Malaspina è il cognome della famiglia di antica tradizione feudale, discendente da quel ceppo orbetengo di stirpe longobarda che già prima del mille governava, forte della sovrana investitura di Berengario II, la grande marca della Liguria Orientale, nella quale era compresa, per la propria posizione strategica la Curtis altomedievale di Massa prope Frigidum. Il potere degli Orbetenghi si stendeva infatti sul vasto specchio di mare che univa Massa agli altri domini in Corsica e Sardegna. Dal marchese Oberto discendono i ceppi di alcune delle più grandi famiglie della nobiltà europea: i Massa Corsica, i Massa Parodi, gli Estensi, i Brunswick, i Pallavicini e gli stessi Malaspina 1.

Il capostipite della famiglia Malaspina fu Alberto o Adalberto, morto nel 1140. Il figlio Obizzo ebbe confermati dall’imperatore Federico I i suoi feudi che comprendevano parte della Liguria, con la Lunigiana e la Garfagnana e la zona delle Valli del Trebbia, la Val d’Aveto e altri territori. Dei vari discendenti nel 1220 erano viventi solo Corrado e Opizzino e l’anno successivo si divisero i feudi, molto ridotti per le cessioni fatte dall’imperatore a Piacenza. Corrado ebbe la Lunigiana a ovest del Magra e la val Trebbia in Lombardia, dando origine al ramo dello Spino Secco. Opizzino ebbe la Lunigiana a est del Magra e la valle Staffora in Lombardia, dando origine al ramo dello Spino Fiorito.

E proprio dalla linea dello Spino Fiorito discese quella famiglia infeudatasi a Fosdinovo e divenuta poi la famiglia marchionale di Massa con Antonio Alberico, nel 1442. Dal di lui figlio, Giacomo, ufficialmente investito del feudo di Massa nel 1467, nacque Antonio Alberico II, ultimo della linea maschile dei Malaspina di Massa. Il marchesato passò così in linea femminile all’ultima discendente della famiglia Ricciarda che si unì con Lorenzo Cybo2.

I Cybo furono una famiglia illustre che ebbe nel papa Innocenzo VIII il suo esponente maggiore. Sono poco note le origine della famiglia, forse proveniente da un ceppo Ebraico non senza possibili apporti Islamici3. Il primo rappresentante conosciuto fu comunque Edoardo, presente in Grecia intorno al 380 mentre il primo membro della famiglia a giungere in Italia fu Giulio nel 580. I Cybo si stabilirono definitivamente a Genova nel X secolo. La famiglia ebbe al suo interno figure di rilievo nel campo delle armi e della Chiesa, che insieme ad un attenta strategia volta ad assicurare alleanze di prestigio e imparentamenti, portarono la casata ad intervenire in importanti incarichi diplomatici che le diedero potere e fama. Nel XV secolo furono spesso al fianco del Doge di Genova Tomaso Fregoso. Nel 1440 Arano in qualità di Ammiraglio di una flotta genovese soccorse Renato D’Angiò, che lo nominò Vicerè, dopodiche fu senatore di Roma tramite il papa Callisto II. Il figlio di Arano, Gianbattista, fu Papa con il nome di Innocenzo VIII e suo figlio Franceschetto Cybo sposò Maddalena dei Medici, figlia di Lorenzo il Magnifico. Dalla loro unione nacque Lorenzo, il quale dal matrimonio con Ricciarda Malaspina, avrà Giulio e Aberico, marchese e primo Principe di Massa4.

In Alberico I Cybo Malaspina, nato nel 1532 e salito al potere nel 1553, conversero dunque i lignaggi dei Malaspina e dei Cybo. Egli affondò dunque le radici nel medioevo europeo e nella tradizione trovadorica, sempre viva e vitale nelle corti malaspiniane ma anche nel mondo umanistico e neoplatonico dei Medici di Firenze, con cui mantenne sempre stretti i rapporti e da cui ereditò la raffinata cultura rinascimentale, rafforzata dagli altrettanto importanti rapporti con la corte ferrarese e quella urbinate dei Della Rovere, con cui nacquero poi relazioni diplomatiche e militari. Infine in lui converse la tradizione e la cultura della città di Genova che anch’esse influirono nella formazione del giovane aristocratico, che avrebbe dovuto seguire una brillante carriera ecclesiastica. Infatti il marchesato di Massa sarebbe dovuto spettare al primogenito Giulio, ma la sua morte nel 1548, costrinse Aberico I ad un cambio di ruolo.

Alla morte della madre Ricciarda, nel 1553, deceduta quattro anni dopo il padre, Alberico I aveva solo ventuno anni e dimostrò una tempra straordinaria nell’assumere l’investitura dello stato e, solo quattr’anni dopo, nel concepire il grandioso progetto di fondazione urbanistica di Massa, riconosciuta nel Rinascimento come Città Ideale.

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  1. Claudio Palandrani, Alberico e Massa – La città e il giardino (Massa: Alberto Ricciardi Editore, 2003), 18.
  2. Ernesto Bigini e Alessandro Guidoni, Massa nella storia (Carrara: Sea Carrara, 1979), 90
  3. Claudio Palandrani, Alberico e Massa – La città e il giardino (Massa: Alberto Ricciardi Editore, 2003), 17.
  4. Claudio Palandrani, Alberico e Massa – La città e il giardino (Massa: Alberto Ricciardi Editore, 2003), 18.