Convento e Chiesa di San Francesco

Scheda tecnica



Autore: Ignoto
Datazione: 1477
Ubicazione: Piazza Duomo

L’antico Convento e la Chiesa di San Francesco dei Frati minori, oggi cattedrale delle città, era situato in fondo alla Contrada dell’Annunziata ad un centinaio di metri dalla Pieve di San Pietro. Il convento fu uno dei primi interventi urbani della signoria dei Malaspina, in particolare di Giacomo e della moglie Taddea Pico della Mirandola che chiesero di ospitare i francescani, nella loro nuova città, a Papa Pio II. Il Pontefice inizialmente concesse la Chiesa e il Convento di San Remigio in Turano, fuori dalle mura. Tale convento, in un luogo selvatico, lontano dal principale centro abitato e per questo già precedentemente abbandonato dalle monache dell’Ordine di San Benedetto, risultò da subito inadatto all’uso e all’abitazione dei frati. Così nel 1976 il nuovo Papa Sisto VI accordò con i marchesi di Massa la vendita dei Beni di Turano per la costruzione di un nuovo convento all’interno delle mura, che fu unito ad una chiesa già esistente dal 13001.

I lavori iniziarono nel 1477 e al compimento dell’opera, nel finire del secolo, mentre il convento aveva le dimensioni attuali, la chiesa era ben più modesta in grandezza e imponenza rispetto alla futura Cattedrale. Il convento era costruito sopra un alto basamento con portico e sul lato destro dell’edificio si apriva un grande giardino murato che raggiungeva la cinta muraria della città, vicino alla Porta di San Francesco. Tramite il chiostro si accedeva alla chiesa, la cui porta originale (nella foto), decorata con un bassorilievo della Madonna con i santi Francesco e Giovanni Battista, era quella che oggi fiancheggia, sulla sinistra, la facciata del Duomo. La gradinata esterna era molto più lunga di quella attuale e pertanto la chiesa era notevolmente più corta. L’interno consisteva nella parte della navata sinistra che si dilunga dalle tribune fino all’altare maggiore di oggi. Il relatore ecclesiastico Angelo Peruzzi in una visita nel XVI secolo annoterà, oltre alla buona condizione della struttura, la presenza della bellissima pala d’altare della Resurrezione di Benedetto Buglioni, di cui oggi sono rimasti solo alcuni frammenti2.

Nel corso dei secoli la chiesa venne ampliata, con impronte prima barocche e poi neoclassiche, fino ad avere le dimensioni attuali e assunse sempre più importanza tanto da sostituire le funzioni della Pieve di San Pietro, spesso ferma per problemi di crolli e rifacimenti. Nella prima meta del XIX secolo in seguito alla demolizione di San Pietro, assunse la doppia titolazione a San Francesco e San Pietro e parte degli arredi e delle opere d’arte, tra cui il più importante Trittico del Bernardino del Castelletto, oggi al Museo Diocesiano, vennero spostati nella nuova cattedrale.

Oggi il Duomo in seguito ad abbellimenti e ad una nuova facciata, alzata tra il 1927 e il 1936, domina Via Dante, e dell’epoca rinascimentale, oltre alle opera già citate, è possibile ammirare nella cappella del Santissimo Sacramento un bellissimo affresco della Madonna col Bambino del Pinturicchio, risalente al XV secolo3.

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  1. Massimo Bertozzi, Il duomo di Massa (Milano: Amilacare Pizzi Editori, 1992),22.
  2. Massimo Bertozzi, Il duomo di Massa (Milano: Amilacare Pizzi Editori, 1992),23.
  3. Corrado Lattanzi, I Bergamini – Architettura di corte nel ducato di Massa Carrara (Firenze: Amilcare Pizzi Editore, 1991), 32.